LXX. Fatti non foste

Sto cercando una mascherina trasparente decente.
No, non la visiera da saldatore dei fumetti che è pure vietata. Ho visto modelli con il profilo di stoffa e la plastica al centro, ma si appannano ad ogni respiro, e se hai le labbra nella nebbia tanto vale. C’è qualcosa in gomma, ma temo che siano peggio: protesi dentali spostate all’esterno, troppo rigide da portare. E non credo si risolva la questione condensa.
Ci vorrebbe un tessuto trasparente non filtrante. Un tulle antiproiettile.
Mi servivano per continuare a raccontare le storie nel centro, ma ora è chiuso fino a nuovo avviso.
In questo momento le desidero soprattutto per la figlia.
Taglia media, bocca extra-large che quando si allarga in un sorriso fa il giro del mondo in ottanta denti. È difficile la felicità bambina dentro a un bavaglio di stoffa.
Eppure. Si adatta, resiste. Come i suoi compagni e gli altri forzati dell’ultima ora. Penso a certi tipetti di sei anni. Come caspita riescono a gridare o a fare boccacce?
L’amica infermiera dice che a Casa sono proibite iniziative personali, a scuola sono ammesse solo le chirurgiche regolamentari. Qui per ora puoi continuare a cucire museruole intonate ai vestiti o trovare altri modelli protettivi. Basta che rientrino nella categoria maschera bocca naso. Che deve coprire entrambi, anche se qualcuno dimentica e omette.
Ne recupero quattro di cotone bianco che avevo comperato per il figlio, ma lavate si sono ristrette e non sono più uscite dal cassetto.
La taglia è perfetta per la modella, il materiale morbido non pizzica. Ma che tristezza ‘sto pallore lunare. Così ci mettiamo a colorare. Ho i pennarelli per la stoffa, mi lancio in un girasole sul lato destro.
‘Che dici, figlia, ti piace?’
Arriccia il naso.
Hai ragione, sembra più una polenta spiaccicata. Riprovo con un palloncino rosso, leggero, in alto a sinistra.
‘Scusa, mamma, ma è brutto’
Eh lo so, non sono portata. Ce ne restano tre, magari cambio soggetto.
Stilizzo un sorriso, anche quello bocciato, allora lo doppio, esagero la smorfia. Coloro di verde, viola e blu a sentimento. E il risultato è promosso. Faccia da Joker funziona.
Sulle restanti produco altre bocche, una a cuore esagerata, l’altra discreta ma con tanto rouge à lèvres. Adesso che ho trovato l’ispirazione ho finito le tele. Tant pis.
La figlia prova, approva e va a scuola.
Io aspetto il verdetto del pubblico. Fondamentale per la tenuta dell’oggetto.
Fuori scena osservo l’ingresso e spero funzioni.
La protezione. E l’invenzione.
Che entrambe hanno un valore grande nella guerra al corona.
Senza difese saremmo sguarniti. Fidiamoci e portiamo. Che tanto un’altra scelta non c’è.
Senza idee saremmo finiti. Pensiamoci e sopportiamo.
Anche disegnar sorrisi è una forma di resistenza.

finding Batman

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