Affetti da Qubismo

Prendo l’aspirapolvere mentre il figlio finisce di mangiare e scendo da te. Qui fuori il sole è ventoso, un mezzogiorno di giugno appena sbocciato. Sul marciapiede passano tre pause pranzo da pizzeria, un cane a spasso con umano e due zaini in trottinettes dall’altra parte. Ci salutiamo così noi due, con una spolverata liberatoria, nell’anno…

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Zero. Attraverso lo specchio

Sono quasi arrivata. Puntuale. Come mi succede ogni volta che prendo la strada per arrivare qui. Nonostante sia l’ora dei letti ormai vuoti, delle scuole assonnate e degli uffici da riempire, ho via libera. Spazio. La Quboblu è il mio vettore un po’ ammaccato e lanciato avanti tutta. Sono al telefono, parlo di lavoro e…

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Fe. È ora

È un nastro di seta che scivola, questo giorno lungo. Il più lungo della mia vita. A dimostrare che il tempo è un’invenzione, una convenzione banale con tenta di competere con i battiti del cuore. Partiamo presto stamattina, questione di non accavallarci con gli orari di scuola. Il figlio tenta di riprodurre i gesti quotidiani…

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Mn. Ogni due ore

Passo il tempo a cercare, leggere, scegliere, scrivere per domandare. Telefono, stampo, compilo, fotografo, rinvio. Le carte sono tante, per fortuna l’aiuto è di più ed arrivo a sera con parvenze ancora umane. Il marito in rientro mi riconosce. Rimando tutto ciò che mi riguarda, non ho tempo per una tinta, neanche fai da te.…

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Cr. Top chrono

L’aula è nel seminterrato. Le finestre danno sul giardino interno colorato al tramonto. Ci sono due tastiere, tre amplificatori, qualche leggio sparso. Il custode ci porta un rinforzo di sedie, anche se ne basterebbe solo una in più. Non arriverà nessun altro, ma o lui non lo sa o è un inguaribile ottimista. Siamo vicini…

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V. Scale

C’è una foto di me bambina: io e mon frère seduti sulle scale che portano al piano. Ho pochi denti, i capelli a scodella e la testa storta, la mia posa tipica nei ritratti fino ai quindici anni. Chissà perché. Inclino la testa nel gruppo ricordo dell’asilo, vestita da fatina accanto al primo Zorro del…

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Ti. Wandering

Due passeggiate al giorno. È il nostro unico rituale in questo tempo a scompiglio. Se piove prendiamo l’ombrello. Se c’è il sole almeno un golfino, che non si sa mai. La figlia afferra il monopattino o la bici. A piedi siamo troppo lenti, si annoia. Così sfreccia sfiorando la Fata a dondolo e Ufficiale chino…

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Sc. Transizione

Vi vedo tutti. Avanzate gentili, attenti, i passi cadenzati dai messaggi che inviate. Siete come nel quadro di Pelizza da Volpedo: ‘intelligenti, forti, robusti, uniti […] come fiumana travolgente ogni ostacolo che si frappone per raggiungere luogo ov’ella trova equilibrio’. Testuale. E mi sento presa per mano e portata verso la direzione giusta. Che non…

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Ca. Calcio scommesse

Nostra signora delle parole, pensaci tu. Trova una sequenza di words che facciano un buon work. Perché sette ore di insulti sono tanta roba. E poi al risveglio ricomincia daccapo. Inesauribile. Ho contrastato, gridato, lasciato perdere, ho prosciugato ogni fonte di respirazione, distrazione, ispirazione. Ora resta un fondo di caffè, le tre ore di sonno…

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K. Space invaders

Stanno finendo le pizze di là dalla finestra. Prese all’Heidi, come dice la Fata, che tanto un discount vale l’altro per lei. Una delle battute ricorrenti è ‘sui monti’, quando assaggia per l’ennesima volta l’ennesimo cibo e chiede ‘l’avete preso all’Heidi? Ma dov’è?’ (da leggere rigorosamente à rebours per il sorriso di sopravvivenza). Le pizze…

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