Giorno pensile

Arrivati alla fermata del bus. Lei si siede per prima e inizia a frugare nello zaino alla ricerca della tessera, mai una volta che la prepari prima. Lui, documento già al collo dalla soglia di casa, lascia mezzo metro abbondante e si accomoda in punta di legno. Con questo spazio fra loro occupano tutto il…

Continua a leggere Giorno pensile

Rifiuti

È sera. La finestra si sta colorando dell’azzurro grigio che segue il tramonto. Sei seduto sul divano di fronte a me. Gli occhi su un libro aperto a caso. Sai che per essere comme il faut leggere non guasta. Ma spesso passi accanto alle parole e le metti insieme a caso senza fermare davvero queste…

Continua a leggere Rifiuti

Mosche e salmoni

Le mosche non smettono di ronzare. Vanno insieme ai pensieri, si appiccicano all’umore e lo rendono nero. Ieri il giorno sorto storto era come un presentimento. Oggi la telefonata: niente scuola senza aiuto. E io ricomincio daccapo. Non è colpa tua. Non è colpa tua. Non è colpa di nessuno. Ci sono vite che entrano…

Continua a leggere Mosche e salmoni

Sei e venti

Un rumore mi sveglia. Guardo l’ora. Prima il gesto poi la connessione mentale. Cos’è stato? Lo traduco nello straaammm che fanno le mani sbattute sul pianoforte. Non so perché. Sento pure il bianconero dei tasti. La stanza è immersa nella penombra. Una luce opaca passa dalle tende vendute per oscuranti. Forse fuori piove. Resto immobile.…

Continua a leggere Sei e venti

In morte di un ficus

Torno alla casa del nord e la trovo bella. Bella. Come una donna trascurata che continua a resistere in una sua luce solitaria. Resiste alla polvere, alla ruggine, al silenzio. Il giardino è dove attacco subito. Ad ammirare. Il prato, i fiori, i cambiamenti della natura che in un giorno di sole regalato mi informano…

Continua a leggere In morte di un ficus

Affetti da Qubismo

Prendo l’aspirapolvere mentre il figlio finisce di mangiare e scendo da te. Qui fuori il sole è ventoso, un mezzogiorno di giugno appena sbocciato. Sul marciapiede passano tre pause pranzo da pizzeria, un cane a spasso con umano e due zaini in trottinettes dall’altra parte. Ci salutiamo così noi due, con una spolverata liberatoria, nell’anno…

Continua a leggere Affetti da Qubismo

Zero. Attraverso lo specchio

Sono quasi arrivata. Puntuale. Come mi succede ogni volta che prendo la strada per arrivare qui. Nonostante sia l’ora dei letti ormai vuoti, delle scuole assonnate e degli uffici da riempire, ho via libera. Spazio. La Quboblu è il mio vettore un po’ ammaccato e lanciato avanti tutta. Sono al telefono, parlo di lavoro e…

Continua a leggere Zero. Attraverso lo specchio

Fe. È ora

È un nastro di seta che scivola, questo giorno lungo. Il più lungo della mia vita. A dimostrare che il tempo è un’invenzione, una convenzione banale con tenta di competere con i battiti del cuore. Partiamo presto stamattina, questione di non accavallarci con gli orari di scuola. Il figlio tenta di riprodurre i gesti quotidiani…

Continua a leggere Fe. È ora

Mn. Ogni due ore

Passo il tempo a cercare, leggere, scegliere, scrivere per domandare. Telefono, stampo, compilo, fotografo, rinvio. Le carte sono tante, per fortuna l’aiuto è di più ed arrivo a sera con parvenze ancora umane. Il marito in rientro mi riconosce. Rimando tutto ciò che mi riguarda, non ho tempo per una tinta, neanche fai da te.…

Continua a leggere Mn. Ogni due ore

Cr. Top chrono

L’aula è nel seminterrato. Le finestre danno sul giardino interno colorato al tramonto. Ci sono due tastiere, tre amplificatori, qualche leggio sparso. Il custode ci porta un rinforzo di sedie, anche se ne basterebbe solo una in più. Non arriverà nessun altro, ma o lui non lo sa o è un inguaribile ottimista. Siamo vicini…

Continua a leggere Cr. Top chrono