CIII. Tutto attaccato

Caro Gesubambino.
Tutto attaccato, come in ‘Furto in una pasticceria’ di Calvino, uno dei miei racconti preferiti.
Tutto attaccato, perché lo dico tutto d’un fiato per paura che sia tardi, che tu sia già passato.
Caro Gesubambino tutto attaccato, buon Natale.
Stanotte torno bambina. Metto l’acqua sul terrazzo e la paglia per l’asinello. Con la nonna si fa così. Chissà perché per te non c’è mai niente, chessò un biscotto, una tazza di latte. Magari hai mangiato prima di partire a fare il giro delle consegne, magari mangi quando hai finito. Magari.
Caro Gesubambino tutto attaccato, siamo qui quest’anno. Niente viaggio, niente chiasso, niente auguri a manciate, niente mangiate a scoppio.
Torno a casa da sola dopo una messa e mezza.
La prima alle tre del pomeriggio piena di bambini. Contribuisco al racconto della tua nascita muovendo i tuoi genitori, pastori, pecore e stormi di angeli davanti a una scenografia di legno e cartone. Lo rifaccio alla celebrazione delle cinque e me la filo dietro le quinte con gli altri animatori. Che quattro ore a casa tua, tra prove e due repliche, ci sembrano abbastanza come vigilia.
Torno a piedi, non sono sola.
Riprendo una conversazione interrotta mesi fa. Come fosse passato un giorno, forse una settimana. Ci sono amici così. Puntuali. Che ti chiamano quando è ora, che ti vengono a cercare per farti bene.
È buio. Piove.
Il cappotto giallo è tutto fuorché impermeabile, ma i passi sono anfibi lungo il viale illuminato da mille lampadine bianche.
Oggi è proprio una bella giornata.
Caro Gesubambino tutto attaccato, questa vita è strana. Basta una voce, una luce. La fatica scompare e il buio appare nel suo lato migliore.
Tutto attaccato. Così è questo Natale. Altro che distanze, altro che solitudine.
Siamo tutti presenti, a cuor vicino.
Spalanco la finestra nella notte che è già quasi mattina. Lo zero si avvicina, la luna ha tolto la coperta e abbassato i gradi.
Il fiato disegna nuvole e respiro il silenzio.
Caro Gesubambino, buon Natale.
Tutto attaccato.

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4 Comments Lascia un commento

  1. Tra i tuoi talenti c’è anche il dono di riuscire a tradurre in parole e mettere per iscritto quel che noi possiamo solo intuire o sentire nel cuore:
    “…questa vita è strana. Basta una voce, una luce. La fatica scompare e il buio appare nel suo lato migliore.”
    Anche per questo, grazie.

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