CXVI. Fuori dal frigo
Sono partiti. I preparativi. Per ripartire.
Che in realtà è tutto già smosso, come una tovaglia dopo un pranzo abbondante. Si scrollano le briciole dalla finestra e si esce a prendere aria. Dopo mesi di pancia piena ci vuole proprio una bella passeggiata. E pazienza se si devono fare quasi mille chilometri, la strada è relativa quando si sa dove andare.
In famiglia lo sappiamo bene. Non c’è corona che tenga. Se uno chiama, gli altri rispondono.
Poi c’è modo e modo, siamo d’accordo.
Da noi forse si esagera pure un po’, si ribaltano tutti i principi zen e il vai piano, rifletti e viva la lentezza.
Il fatto è che vantiamo la miglior testimonial per massima resa in minimo tempo.
In poche ore Wonderaunt ha fatto cose che noi umani manco in una settimana senza dormire. Ha controllato, prenotato, spostato, organizzato, coordinato, si è fatta un caffè e alle sei del pomeriggio ci ha scritto la prevista data di arrivo.
Intanto nell’altra ala coinvolta Olivia Oil riesce perfino ad andare dal parrucchiere, perché mica si va in trasferta in disordine. Bracciodiferro si mette il berretto e chiacchiera in cortile, affida il giardino e tutto il resto ai vicini che sono fatti della stessa pasta.
La borsa di lungo corso è già pronta. Pur non viaggiando da anni, lo spostamento per amore ce l’hanno nel DNA.
A pochi chilometri la fata smemorina prepara le marmellate e il grana, ufficiale e gentiluomo invece comunica l’ora precisa in cui – in FFP2 – passeranno dalla base operativa per consegnare il pacchetto. Intanto sorride pensando che siamo tutti in ottime mani.
Il musicista in rosa resta, peccato, ma ha già il piano b in tasca. Accordato.
Dall’altra parte del cielo, qui al nord, il mago del calcetto lo viene a sapere e si illumina come l’albero di Natale al Rockfeller Center. Ha un sorriso che gli fa tutto il giro della faccia e negli occhi la stessa sorpresa di quando per la prima volta vide le macchine per strada dal cancello dell’istituto.
In un’altra delle nostre tante vite.
E lei? La causa scatenante di tanta frenesia buona? Che fa?
Frozen ascolta, mangiucchia, ha un guizzo di scongelamento, poi ritorna nel suo castello di ghiaccio.
Aspetta.
La primavera in strada.
E il risultato dei test.
