Li. Sassi e passi

Mi sono vestita di rosso.
Ho sgobbato tutto il giorno in total black per preparare la stanza, con l’umore intonato al colore. Poi mi son detta che in fondo basta poco per cambiare. E ho scovato una gonna carminio e una maglietta Cappuccetto style.
Mon frère parcheggia la Panda senza un lamento, dopo un giorno intero a scavalcar le Alpi ed attraversare la terra gallica. La Fata Smemorina scende con la mascherina abbassata sul mento e gli occhi a sgabuzzino: vede, incamera e spegne la luce.
Ufficiale e gentiluomo non si permette di essere contento o anche solo un po’ più leggero. Ha troppa paura per rilassarsi. Il suo sarà il recupero più difficile.
I figli non sanno se correre ad abbracciare i nonni che non vedono da due giorni o restare a finire il film.
Vabbè stoppiamo, dai.
La biondina decisionista conduce i nuovi coinquilini in un giro turistico della pièce a loro destinata e racconta della sua chaise volante in giardino.
Inizia la confusione di interruttori e scarpe e si sale a cenare.
Più tardi farò un blitz per sistemare gli armadi e nascondere le valigie.
Il minicane salta a cercare carezze, viene scambiato per un gatto ma raggiunge una mano e lo scopo.
Il marito mette in tavola la calma insieme al risotto.
Il figlio fa un paio di scambi a calcetto in solitaria, ma intercetto un suo sguardo furtivo alla libreria.
Sul ripiano di mezzo, accanto ai nuovi arrivi dall’Italia che scalpitano per essere letti, ci sono due sassi. Piccoli e bianchi.
Li ho visti ieri. Li ha presi lui nel cortile di Casa e se li è messi in tasca fino a qui.
Lui che sembra sempre oltre, preso dai suoi confronti fra razze canine e risultati di storiche partire di rugby mandate a memoria. Lui che l’ottimismo è un’altra cosa. Ogni tanto fa cose così. Prende due sassi e te li mette lì, sopra ai libri, sotto al naso. Che non puoi non vederli. Che sono solo due sassi, ma lo sai da dove arrivano.
Come i ciottoli a piccoli gruppi sulla scala dell’amico filosofo, che ti danno il benvenuto mentre sali. Loro che vengono dal mare.
Loro che vengono dal cortile. Uno per uno.
Come i passi.

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