CXI. Neve fai da te
Ieri ha tentato una sortita fra una goccia di pioggia e l’altra, purtroppo però non ce l’ha fatta. Qui ormai la neve è rara come gli italiani in vacanza. Nel pomeriggio ero alla finestra con una tazza di brodaglia calda in mano a fare il tifo, ma o non mi ha sentita o vuol far davvero la preziosa.
Così oggi, complici i lavori sempre in corso, ci siamo presi la rivincita sulla bianca signora.
Lo Smilzo arriva single. Babbonatale ha altro da fare e, anche se ci manca la coppia, siamo felici di rivederne almeno uno. Lo invitiamo a pranzo, niente di grandioso, devo fare la spesa, ma una pasta come si deve la posso sempre inventare.
È arrivato il momento di finire davanti: resta da livellare il cemento e mettere il cappello al muretto. Gli altri due o tre dettagli saranno per la prossima volta.
Il nostro amico capocantiere ha lasciato istruzioni, passerà nel pomeriggio. Il corona lo ha lasciato stanco e senza gusto, letteralmente. Accidenti a ‘sta tenia virale. Ma recupererà, ha uno spirito nomade e guerriero, gli serve solo un po’ di tempo per riprendere armi e bagagli.
Il marito parte presto, ieri ho preso io tre sacchi pesanti, lui stamattina si incarica del resto.
Lo Smilzo intanto attacca con la fresa, la nebbia fitta ce la mette tutta, ma non è sufficiente ad insonorizzare il concerto di acuti e bassi e lame rotanti cantanti. Corro a chiudere le finestre aperte per cambiare l’aria. I vicini per fortuna sono già barricati. Pure svegliati, temo.
Ed è qui che la vedo. Bianca, soffice, leggera. Si alza a sbuffi fumosi e si posa ovunque: sulle auto parcheggiate, sui gradini, sui davanzali e non stanca entra sorniona nell’atrio e in garage. Si adagia sulle biciclette, sulla lavatrice e sul cesto dei panni, sulle scarpe e sulle giacche appese, sulle scale e poi sale sale e senza rumore si insinua in cucina. Il minicane la afferra con le zampe e ne lascia ampie tracce sul divano. Le pantofole della figlia la catturano e disegnano un bel sentiero fino alla stanza di sopra.
Altro che cannoni, qui basta uno smilzo portoghese a far invidia a stuoli di tecnici del freddo.
Dai, ragazzi, finalmente l’abbiamo avuta anche noi. La nostra neve. Locale e fai da te. D’accordo, non si può ammassare per farne piste da sci. La polvere di cemento però è perfetta per discese libere di pulizia estrema e slalom tra mobili e vestiti. Tutti impregnati della candida sostanza. Un punto in più e potremmo spacciarla. Che è stupefacente come trasforma superfici e realtà.
L’umore quello ormai si adatta.
Domani mi aspettano le Olimpiadi del ménage, stavolta punto al record degli stracci utilizzati.
E magari, chissà, anche a una medaglia d’oro.
